Dirge of the Heart and the Soul - Parte 1

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  1. Frodo 95
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    Fan fiction ambientata 3 anni dopo HG/SS
    Primo capitolo ;)


    Green si trovava in camera sua.
    Con le cuffie nelle orecchie tamburellava le dita sulla scrivania a ritmo di musica mentre leggeva un libro sulla rivitalizzazione dei fossili.
    Fino a qualche tempo fa non avrebbe mai letto niente di simile, adesso invece passava le sue serate in casa a studiare fossili e reperti archeologici.
    All’improvviso sentì qualcosa arrampicarsi sulla sua gamba, spaventatosi, sobbalzò e cadde all’indietro con la sedia picchiando la schiena per terra.
    Quando riaprì gli occhi, vide un piccolo Skorupi che premeva le sue zampette sul suo petto.
    -Skorupi! Quante volte ti ho detto di non distrarmi mentre lavoro?- e dicendo questo si alzò sollevando in aria, con dolcezza, il piccolo scorpione.
    Sul suo volto si abbozzò un sorriso.
    -Volevi solo giocare, non è vero?- Il pokémon annuì.
    -E va bene, ma dopo mi lasci finire, intesi?
    Come risposta lo Skorupi iniziò a fare versi di gioia e scattò velocissimo a prendere una palla da sotto il letto del suo padrone.
    Mentre giocava a passare la palla al suo pokémon, l’allenatore si volto verso la finestra e osservò fuori. La pioggia bagnava i vetri della sua camera e il vento faceva inclinare gli alberi.
    Mentre guardava il temporale scatenarsi nella cittadina notò che la luce del laboratorio pokémon di Biancavilla era ancora accesa.
    Si voltò verso l’orologio.
    Le due e mezza, cosa ci faceva ancora in piedi suo nonno?
    Erano ormai tre anni che aveva lasciato la carica di capopalestra per diventare un ricercatore.
    Si chiedeva sempre se aveva fatto la scelta giusta, le lotte restavano la sua passione. Ma negli ultimi anni combattere iniziava a perdere significato.
    Assorto nei suoi pensieri, non si accorse subito che il suo Skorupi aveva smesso di passargli la palla e si era nascosto sotto il suo letto.
    Green si allontanò dalla finestra, si chinò e tirò fuori da sotto il letto il piccolo scorpione prendendolo in braccio.
    -Ehi! Che ti succede piccolo?-

    Il boato di un’esplosione riecheggiò in tutta la stanza.
    L’onda d’urto scaraventò l’allenatore e il suo pokémon contro la parete.
    Ripresosi corse verso la finestra e non riuscì a credere ai suoi occhi, il laboratorio di suo nonno era distrutto e i resti erano in preda alle fiamme.
    Nonostante la pioggia e il vento riuscì a intravedere l’ombra di un uomo che usciva dalle macerie del laboratorio e saliva sul dorso di un pokémon enorme, probabilmente un drago.-
    Prese la pokéball contenente il suo Pidgeot dalla scrivania e corse a più non posso giù dalle scale con le lacrime agli occhi.
    Appena fuori non era rimasto più nessuno. Dove era finito quell’uomo? E come aveva fatto a sparire così in fretta su un pokémon così grande?
    -Vai Pidgeot- lanciò la sua pokéball.
    Il gigantesco volatile si librò nell’aria e si posò subito di fronte al suo allenatore, chiaro segno che era ben addestrato.
    -Vai e cerca un allenatore nelle vicinanze sul dorso di un pokémon drago, se lo trovi, seguilo.-
    E detto questo il pokémon si lanciò a tutta velocità, scomparendo subito, tra la pioggia e il vento.
    Il ragazzo rimase qualche istante a guardare il cielo, pensando che forse il suo Pidgeot lo avrebbe trovato in men che non si dica. Ma non ci sperava.
    I suoi pensieri si interruppero di colpo.
    -Il nonno!- e detto ciò iniziò a correre verso il laboratorio.
    Nel frattempo le fiamme iniziarono a spegnersi sotto la pioggia, rivelando lo scheletro dell’edifico.
    Green non perse tempo ad entrare e vide il corpo di suo nonno accasciato per terra, mezzo carbonizzato, privo di vita.
    Cadde in ginocchio, privo di forze. Strinse i pugni finché le unghie non iniziarono a entrargli nella carne. Le lacrime iniziarono a scendere dal suo volto, mescolandosi con il sangue sulle mani. Si lasciò andare ad un urlo di disperazione con tutto se stesso.
    Quando finì il fiato in corpo, si accasciò sul cadavere del nonno iniziando a singhiozzare. La pioggia cominciava a penetrare nell’edificio, ormai senza tetto.

    Passarono due giorni dall’esplosione del laboratorio. Nel frattempo sul Monte Argento infuriava la battaglia tra Typhlosion e Pikachu.
    -Vai Explo, usa Dinamipugno!-
    -Pikachu, usa Doppioteam!-
    Il Typhlosion si lanciò con tutto il corpo e sferrò il suo attacco, mancando però Pikachu, il quale aveva moltiplicato la sua immagine, eludendo il pugno.
    -Adesso usa Fulmine!-
    Il piccolo pokémon liberò una scarica di elettricità che folgorò il Typhlosion, paralizzandolo.
    Gold lanciò una Baccaliegia al suo pokémon, che non perse tempo a curarsi.
    -Non perdi mai un colpo eh?- Urlò a squarcia gola. A Rosso aveva sempre dato fastidio questo suo tono di voce sempre alto.
    -Adesso ti facciamo vedere noi di cosa siamo capaci- gridò nuovamente.
    Rosso non batté ciglio.
    -Allora ci siamo! Explo, usa Eruz…-
    Il Pokégear di Gold squillò.
    Lo prese dal suo zaino e rispose seccato.
    -Pronto? Ehi chiacchierone, è per te.- e lanciò il suo Pokégear a Rosso.
    L’allenatore prese il Pokégear e lo avvicinò all’orecchio senza proferire parola.
    -Tipico- disse Gold tra se e se.
    -Come al solito tiene spento il suo Pokégear per comportarsi da asociale, così devo sempre fare io da centralinista per lui.-
    -Che cosa? Stai scherzando?- I pensieri di Gold vennero interrotti dalla conversazione telefonica.
    Rosso sembrava preoccupato, non smetteva di parlare al Pokégear e si portava spesso la mano ai capelli, chiaro segno che qualcosa non andava.
    Dopo pochi minuti spense e restituì il Pokégear a Gold, senza proferire parola.
    - Cosa è successo? Dimmelo!-
    Ci fu un lungo silenzio. Dopo qualche minuto Rosso parlò.
    -Oak è morto.-


    Il funerale si tenne a Lavandonia.
    Green, seduto sulla fontana della piazza, accese una sigaretta e fece un lungo tiro. Il suo volto era pallido, due occhiaie scurissime dovute alla stanchezza si delineavano sotto ai suoi occhi. Dalla morte di suo nonno non riusciva più a dormire o a pensare ad altro che non riguardasse quella sera. Continuava a pensare e cercare senza darsi pace. Adesso poteva finalmente riposarsi per qualche minuto, prima che iniziasse il funerale.
    Appoggiò la testa sulla pietra della statua di un Gyarados che spruzzava acqua e chiuse gli occhi, cercando di rilassarsi.
    - Green!- una voce lo svegliò.
    Si voltò e vide Gold mentre scendeva dal suo Swellow e lo richiamava nella pokéball.
    -Che cosa è successo?-
    - Dopo ti spiegherò tutto, per il momento andiamo, aspettavamo solo te.- e detto ciò iniziò ad avviarsi per la città. Gold lo seguì senza fiatare. Avrebbe voluto dire qualcosa ma Green sembrava particolarmente stanco e poco disposto a parlare.

    Arrivarono in un piccolo cimitero in periferia, dove c’erano almeno una cinquantina di sedie, tuttavia erano presenti solo un prete, Rosso, il professor Elm e Lyra.
    L’attenzione di Gold fu subito attirata da Lyra. Quattro anni fa erano stati insieme, poi lui si trasferì da suo fratello ad Hoenn per allenare la sua squadra, senza dirgli nulla.
    Quando tornò dopo un anno, andò da Lyra come se nulla fosse, convinto che lei lo avesse aspettato per tutto quel tempo. Lei lo cacciò via e da allora Gold continua a comportarsi come se lei stia ancora con lui, negando l’evidenza.
    Con la sua solita spacconeria si sedette in parte a lei.
    -Ehi, posso vero? Non mi sembra che ci siano altri qui intorno. E dicendo questo allungò il suo braccio sulla sua spalla.
    Senza degnarlo di uno sguardo, lei si alzò e si girò verso Rosso.
    - Fai cambio di posto?-
    L’allenatore, senza proferire parola si alzò e si sedette tra Gold e Lyra. Tuttavia, una volta seduto, non riuscì a non trattenere una piccola risata.
    Gold si alzò di scatto e iniziò a urlare
    -Che fai? Sfotti?-
    -Ridevo soltanto tra me e me.- rispose impassibile.
    -Vedi di ridere poco, almeno la mia ragazza non è morta.-
    Rosso si alzò di scatto e afferrò Gold per il colletto della sua giacca sollevandolo.
    -Vedi di non parlare mai più così di Blue, intesi?- e dicendo quelle parole fulminò Gold con uno sguardo carico di rabbia.
    - Ehi mollami! Non è stata colpa mia, dovevi stare più attento tu.-
    A quel punto Rosso perse le staffe e iniziò a stringere una mano sul collo di Gold in preda ad una frenesia di rabbia. Se c’era una cosa che non poteva sopportare, era ricordare quell’episodio di due anni fa.
    -Rosso, lascialo!- urlò Green.
    -Siamo a un funerale, cerca di portare rispetto, ve la potete sbrigare dopo.-
    Rosso lasciò Gold che cadde per terra e iniziò a tossire convulsivamente, respirando il più profondamente possibile per riprendersi.
    Senza proferire una parola si rialzò e tornò a sedersi, lontano dagli altri, bestemmiando a bassa voce.
    Rosso nel frattempo si era seduto anche lui e si teneva la testa con una mano, ancora con l’adrenalina a mille in corpo.
    Lyra gli appoggiò la mano sulla gamba
    -Lascialo perdere, è irrecuperabile, lo sai anche tu che non è stata colpa tua.-
    Senza dire una parola accennò un sorriso alla ragazza e si voltò verso la bara, aspettando l’inizio del funerale.

    La cerimonia fu piuttosto breve, dopo un veloce elogio funebre, tutti si alzarono, uno alla volta e deposero sul coperchio della bara la pokéball che, una volta, conteneva lo starter che gli era stato donato da Oak. Infine il prete benedì la bara e iniziò a farla calare sottoterra.
    Green si sentì sollevato quando finì di ricoprire la buca, adesso suo nonno poteva riposare in pace. Tuttavia restava ancora da capire che cosa era successo quella sera.
    Si volto e raggiunse gli altri, fuori dal cimitero. Una volta arrivato ci fu silenzio per qualche istante, poi iniziò a parlare.
    -Tre sere fa il laboratorio è stato…-
    -Aspetta- Lo interruppe Elm
    -Credo che sia meglio parlarne da qualche altra parte.-
    -Bene, andiamo tutti a casa mia!- propose Gold, espansivo come suo solito.
    -Sì, credo che sia meglio restare lontani da Biancavilla- rispose Green
    E dicendo questo fecero tutti uscire i loro pokémon per volare a Borgo Foglianova.
    Gold, sul dorso del suo Swellow si girò verso Lyra -Oh, vedo che non hai pokémon che sappia volare, mi sa che hai bisogno di un passaggio.-
    -No, grazie. Stavo solo cercando il pokémon adatto a volare.- e tirò fuori dalla borsa una pokéball dalla quale usci uno Skarmory. Salì sul suo dorso metallico e partì in volo. Il ragazzo, sorridendo, disse tra se e se
    -Lo sai anche tu che tra noi non è finita e presto o tardi te ne renderai conto.- e poi partì per Borgo Foglianova.

    Una volta entrati nella casa di Gold, il ragazzo spiegò che sua mamma era rimasta con suo fratello ad Hoenn e quindi potevano rimanere lì per tutto il tempo necessario.
    Elm e Lyra si lanciarono subito sul divano, distrutti. Gold e Rosso invece si sedettero sule sedie della cucina, distanti. Rosso, ancora furioso per la litigata con Gold durante la mattina, iniziò a lamentarsi.
    -Potresti almeno chiedere scusa per quello che hai detto al cimitero.-
    -E tu potresti stare alla larga dalle questioni che riguardano me e la mia donna!- replicò Gold.
    -Ehi! Come cazzo ti permetti di chiamarmi così?- ringhiò Lyra.
    Green batté i pugni sul tavolo.
    -Adesso finitela!-
    Gold, irritato, incrociò le braccia e inclinò la sedia, mettendo i piedi sul tavolo.
    -Va bene, va bene. Te piuttosto ti decidi a parlare? Che è successo quella sera?-
    - Stavo dicendo che il laboratorio è stato distrutto da un tizio su un pokémon drago, nonostante fosse un pokémon molto imponente, è riuscito a sparire subito nella notte.-
    -Ma perché è stato distrutto il laboratorio?- Chiese Lyra
    Green abbassò il capo e sospirò. Dopo qualche istante riprese a parlare
    -Nel laboratorio non ho trovato né il computer, né alcuna traccia delle carte di mio nonno. Non so a cosa stesse lavorando ultimamente, ma credo che sia stato ucciso per potergli sottrare i risultati delle ricerche.-
    - Non vorrei essere precipitoso…- intervenne Rosso.
    - Ma ho paura che tutti noi conosciamo un’organizzazione che è potrebbe essere a nuove tecnologie e sarebbe pronta a tutto pur di potersene impossessare.-
    -Stai parlando del Team Rocket, vero?- chiese Gold.
    -Sì.-
    -Ma è terribile- esclamò Lyra inorridita.
    Il tempo sembrò fermarsi come in una fotografia, nessuno voleva pensare a questa ipotesi, ma purtroppo era la più plausibile. Erano passati ormai tre anni da quando Archer aveva nuovamente sciolto l’organizzazione e a parte l’episodio di una ex- recluta che tentava di fare da kamikaze con dei Voltorb non se ne era più sentito parlare.
    -Hai colto nel segno Rosso.- riprese Green a parlare
    -In questi due giorni ho indagato insieme al professor Elm e abbiamo scoperto una cosa interessante.
    Ti ricordi del magazzino Rocket a Quintisola?-
    -Sì- annuì
    -Un momento, quale magazzino?- chiese Gold disorientato
    -Sei anni fa, dopo che Giovanni sciolse il Team Rocket, gli Executive cercarono di ricostituire l’organizzazione partendo da un laboratorio situato sulla Quintisola.- rispose Elm.
    -E il nostro Rosso li ha sconfitti- aggiunse Green.
    -E quindi?- chiese Lyra
    -Ieri io e Elm, sorvolando la zona, abbiamo visto Milas all’esterno del vecchio magazzino che riportava dentro Maxus mentre era fuori a fumare-
    -Inoltre, dal mio laboratorio ho rilevato scarichi di materiale tossico nel mare di Quintisola nelle ultime settimane.- aggiunse il professore.
    -Quindi professore, lei pensa che i Rocket si stiano riorganizzando in quel magazzino?- domandò nuovamente Lyra
    -Con molta probabilità sì-
    Gold si alzò di colpo dalla sedia.
    -Ehi Rosso! Che facevano i Rocket 6 anni fa in quel magazzino?-.
    Lo fissò per qualche interminabile secondo. Poi rispose
    -Esperimenti su pokémon e persone.-
    -In che senso su persone?-
    -Questo dovresti chiederlo ad Archer…
     
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